Mata Amritanandamayi, detta Amma (madre) è una delle leader spirituali più amate dell’India ed è considerata un Mahatma, che significa “grande anima”. E’ nata 57 anni fa, in una famiglia poverissima del Kerala. Sin da bambina ha rivelato le sue doti: passava ore in meditazione, e si interessava solo a ciò che poteva dare agli altri, ai derelitti, ai malati.
Per Amma infatti la fede non deve restare qualcosa di teorico, o di morto… Tutta l’ingente quantità di denaro che le arriva dalle libere donazioni (per l’abbraccio, infatti, nulla è richiesto) va a finire in una sorta di impressionante macchina umanitaria che opera in India e all’estero, l’EWT (“Embracing the world”, “Abbracciare il mondo”).
Dal luglio 2005 L’EWT gode del prestigioso status di Consulente Speciale nel consiglio economico e sociale dell’ONU proprio per l’ingente lavoro di aiuti umanitari. Ma i riconoscimenti sono stati tanti: nel 1993 Amma ha parlato al Congresso Mondiale delle Religioni di Chicago; ha tenuto per due volte il discorso conclusivo presso la sede dell’ONU di New York.
Nel 2002 ha ricevuto il Premio Gandhi-King per la Non Violenza, premio precedentemente assegnato a Kofi Annan e a Nelson Mandela, nel 2006 il Premio James ParksMorton Interfaith, in precedenza conferito al Dalai Lama dall’Interfaith Centre (Centro Interconfessionale) di New York Parks.
Da sempre Amma è convinta che il mondo materiale non sia la verità: tutto ciò che esiste davvero è Dio. Lo scopo di ciascuno è di trovare la propria natura spirituale, cosa che avviene con la meditazione, con la purificazione, ma innanzitutto con l’amore, che è l’unica medicina che può guarire il mondo.
Lei, Amma, continua a testimoniare tutto questo mediante i suoi abbracci.
Si calcola che in 28 anni abbia stretto a sé quasi 30 milioni di persone: in India, ma anche in Europa, Asia, Stati Uniti, Africa, Sud America e Australia. Lei accoglie tutti, indistintamente: derelitti e miliardari, persone semplici e capi di stato, belle donne in sari e lebbrosi, persone con handicap e stelle del cinema, bambini piccolissimi e anziani che faticano a reggersi in piedi.
Amma è di religione indù, ma non chiede a nessuno di abbandonare il proprio credo: ogni vera strada spirituale, infatti, conduce alla pace e all’amore tra gli esseri umani, le uniche cose che importano. Dice di essere connessa con l’energia cosmica spirituale che è Dio, alla quale chiunque può attingere attraverso il suo abbraccio.
E l’effetto è potente, anche se varia da persona a persona. C’è chi si scioglie in lacrime di commozione, chi si sente pieno di gioia, chi descrive l’esperienza come una seconda nascita. C’è anche chi sente poco e rimane dubbioso, chiedendosi il perché di tanto entusiasmo, e chi avverte semplicemente una grande serenità, e pur senza riportare sensazioni particolari riconosce di essere di fronte a una persona specialissima… Anche per ciò che accade durante le cerimonie.
Chi arriva la sera da Amma e prende il suo biglietto, rimane sbigottito dal leggere che prima di lui ci sono magari settemila, ottomila persone.
Pensa allora che Amma non ce la farà, che si stancherà prima. Ma lei rimane lì, seduta nella posizione del loto, dall’ora di cena in poi, per tutta la notte, siano al mattino dopo, anche sino a mezzogiorno se è necessario. Nessuno, tra quelli che hanno la pazienza di aspettare, sarà rifiutato. Lei è come in trance, non fa pause, non ha cedimenti o esitazioni, non si alza, non sbadiglia, non perde un attimo la freschezza della voce, l’intensità della stretta. Quando, alla fine, si allontana per riposarsi, non sembra stanca e sorride ancora…
Maggiori dettagli sulle visite di Amma a Milano su:
http://www.amma-italia.it/
Articolo già apparso sulla rivista Confidenze (Mondadori) e ora aggiornato.