Benvenuto nel Blog di Satsang Milano

"La preghiera di Amma è che l'amore porti sollievo nella vita di tutti e ci offre l'opportunità di condividere questo sogno ognuno secondo il proprio stile, secondo i propri mezzi e secondo le proprie aspirazioni. Embracing the World è un sogno che diventa realtà e con le nostre attività sosteniamo questo meraviglioso progetto. " - Amma

Insieme per la Natura

"Amma chiede a ogni abitante del pianeta di offrire il proprio contributo per riportare l'armonia nella NATURA" - Amma

In Armonia

Molte voci si fondono per creare un unico suono. Molti cuori focalizzati su un unico obiettivo: il nostro Sogno “EMBRACING THE WORLD"

Il Cammino della Pace

"Possa l'albero della nostra vita essere fermamente radicato nel terreno dell'amore. Fate che le buone azioni siano le foglie quell'albero. Possano le parole di gentilezza esserne i fiori. E la pace il suo frutto." – Amma

Il Nostro Sogno

"Che tutti, nel mondo, possano dormire senza paura almeno per una notte. Che almeno per un giorno ciascuno possa mangiare a sazietà. Che almeno per un giorno gli ospedali non debbano curare vittime della violenza. Che almeno per un giorno ciascuno possa aiutare il povero e il bisognoso con il servizio disinteressato. Che questo piccolo sogno si realizzi, questa è la preghiera di Amma." - Amma

domenica 22 marzo 2015

1..2..3..e la primavera è sbocciata a suon di musicaI!

Fra le cose belle della vita c’è l’arrivo della primavera e la fragranza di sogni che portano speranza. Quando i sogni nascono dal cuore accendono il sorriso e gli occhi diventano stelle. La musica a volte intonata, altre volte strampalata fa sgorgare risate a crepapelle e i pensieri svaniscono. Solo la gioia rimane.
Ispirati dal progetto di Amma per i diversamente abili, abbiamo voluto offrire la nostra solidarietà agli operatori che svolgono un compito in un ambito così delicato, dando inizio all'attività "1... 2... 3... canta insieme a me!", condividendo quel poco che sappiamo fare, partecipando col nostro sorriso e qualche momento di allegria accompagnati dalla musica e dal canto in una casa-famiglia di Milano.

Questa attività è aperta a tutti coloro che sono sensibili alle tematiche dei diversamente abili
e che col linguaggio del sorriso, dell'amore e della musica vogliono stabilire un rapporto di solidarietà con degli amici speciali. 


"Se siamo stati in grado di donare la felicità ad un'anima, anche solo per un minuto, ciò avrà reso la nostra vita benedetta." -Amma











sabato 21 marzo 2015 ore 16:30

punto d'incontro
Stazione di Porta Genova

MILANO

La preghiera di Amma è che l'amore porti sollievo nella vita di tutti; Ella ci offre l'opportunità di condividere questo sogno, ognuno secondo il proprio stile, secondo i propri mezzi e secondo le proprie aspirazioni.Embracing the World è un sogno che diventa realtà;
con le nostre attività sosteniamo questo meraviglioso progetto. "

domenica 15 marzo 2015

Un aiuto per la vita quotidiana - Secondo Ripasso della Meditazione IAM

Si è concluso il secondo appuntamento dedicato al ripasso della meditazione IAM, opportunità preziosa per potersi confrontare, fare domande ed approfondire. 

La IAM® - Integrated Amrita Meditazion Technique, è un approccio breve e semplice alla meditazione che chiunque può imparare e che viene insegnata a migliaia di persone in tutto il mondo. Alcuni dei vantaggi, quando viene praticata con regolarità, sono una maggiore calma e senso di pace, una migliore capacità decisionale ed un uso produttivo del tempo. Le persone che praticano la meditazione riferiscono di aver ottenuto maggiore concentrazione ed energia. 

La IAM® è diversa ed efficace perchè combina e organizza in modo logico i passaggi e i metodi migliori di altre tecniche di meditazione, portando in breve tempo ad uno stato più completo di pace e tranquillità. I passaggi sono semplici e brevi e richiedono un tempo complessivo di circa 20-25 minuti di pratica. 






L'antica tradizione indiana ribadisce da sempre che meditare è la via per condurre una vita pacifica ed equilibrata.La meditazione aiuta a trovare la reale fonte interiore di pace e di felicità, portando l'individuo sempre più in profondità dentro se stesso: meditare favorisce il rilassamento sia fisico che mentale, consente di vivere con maggiore armonia ed equilibrio. Con la meditazione diventano più chiari il nostro potenziale interiore e le capacità, si aprono i canali di creatività ed espressione personale permettendo la scoperta dei talenti nascosti e delle qualità. Le nostre energie vengono incanalate in modo appropriato e possono essere usate per il beneficio della società, dello sviluppo personale e della pienezza nella vita quotidiana.

venerdì 13 marzo 2015

Il Guru Cammello

'Se il guru è dentro di noi, non è sufficiente seguire la propria mente? Perchè seguire qualcun altro? "

Amma: "È vero che il guru è dentro di noi, ma quel 'guru' al momento è schiavo delle nostre vasana (tendenze latenti). La mente non è sotto il nostro controllo, ma costantemente controllata dalle nostre vasana. Di conseguenza è pericoloso seguire la mente. Amma vi racconta la storia di un uomo che si era rivolto a molti guru. Tutti parlavano solo di umiltà, fede e devozione. A quell’uomo tutto questo non piaceva. 'Non sarò schiavo di nessuno,' si era ripromesso. Un giorno mentre stava seduto sul ciglio di una strada a rimuginare:"Nessuno dei guru che ho visto è adatto per guidarmi correttamente", i sui occhi si posarono su un cammello al pascolo che ondeggiava il capo su e giù. 

Sorpreso nel vedere che il cammello potesse intuire i suoi pensieri, pensò: 'Lui dev’essere il guru che stavo cercando!'. Avvicinandosi, gli chiese: ‘Sei tu il mio guru?' Il cammello ondeggiò il capo su e giù. L'uomo era felice. 

"Dopo quell'episodio l'uomo non fece più nulla senza prima interpellare il Guru Cammello. Il cammello annuiva col capo a tutto ciò che gli veniva chiesto. Un giorno l'uomo gli disse: 'Ho visto una ragazza. la posso amare?' Il cammello annuì

Dopo qualche tempo l'uomo tornò dal cammello per chiedere: 'La sposo?' Il guru cammello diede la sua approvazione anche a questo. Passò ancora qualche giorno. La domanda successiva fu '' Va bene se bevo un goccino? ' Il cammello annuì nuovamente. Quella sera l'uomo tornò a casa completamente ubriaco. In breve tempo il bere divenne un’abitudine non apprezzata da sua moglie. L’uomo tornò dal guru per chiedere se era giusto litigare con sua moglie. Ancora una volta il capo del guru oscillò su e giù.   

Presto l’uomo si rifece vivo con un’ulteriore domanda: 'Mia moglie non vuole che io beva. La faccio fuori? " Il capo del cammello dondolò su e giù anche questa volta. L'uomo andò di corsa a casa e accoltellò sua moglie, ferendola gravemente. Arrivò la polizia che lo arrestò e gli fu dato l’ergastolo. 

"La nostra mente è come quel guru cammello. Non discrimina ciò che è giusto o sbagliato. Approva tutto ciò che ci piace senza considerare le conseguenze future. 

Se dipendiamo dalla nostra mente, che è schiava delle nostre Vasana, faremo solo l’esperienza dell’eterna schiavitù. Allo stato attuale, il nostro intelletto non possiede la discriminazione, quindi la via  migliore è quella di seguire i consigli di un vero guru.

Oggi si fanno cose sbagliate con la scusa che sia Dio a farcele fare. Non è giusto da parte nostra insistere affinchè il guru acconsenta a tutto il nostro operato. Solo chi segue le istruzioni del guru senza avere dubbi potrà raggiungere l'obiettivo. Quello è il vero discepolo.

Così come la tartaruga cova le proprie uova col pensiero, anche il pensiero del guru è sufficiente a guidare il discepolo fino alla meta. Il Satguru è colui che ha realizzato la verità. Seguire i suoi consigli ci eleva, anche se farlo,  ora ci sembra difficile."

Sboccia un nuovo bosco a Nova Milanese

In un’occasione simile a quella di “Sboccia un nuovo bosco in città”, Amma, la figura ispiratrice di ETW, aveva detto: "Questi alberelli cresceranno fino ad essere grandi alberi capaci di maggior forza e resistenza di qualsiasi altro albero comune. Sapete perché? Perché ognuno di essi è pervaso delle qualità che voi, con tanto amore, avete piantato insieme a loro. Anche le piante e gli animali hanno la capacità di assorbire e trattenere queste qualità sottili, non solo gli uomini."

L'iniziativa " Sboccia un nuovo bosco in Città", patrocinata dal Comune di Nova Milanese, che ha aderito a InDeed - campagna per la natura di Embracing the World, riconosciuta ufficialmente dall’UNESCO come progetto del Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, ha riscosso un grande successo di partecipazione.
Il sindaco di Nova Milanese, Rosaria Longoni, e l'assessore alla Cultura e all'Ecologia Andrea Apostolo hanno trascorso così questo 8 marzo, giorno dedicato alla donna, piantando insieme ad altri numerosi volontari, 108 alberi. Molti i bambini e le loro famiglie, generazioni diverse con lo stesso intento di arricchire il patrimonio verde della città con alberi di noci, ciliegi, noccioli, meli, peri e sorbi montani.
Piantare alberi è un piccolo gesto di rispetto per Madre Terra, che rappresenta anche il futuro e la crescita ricco di speranza e fra i più belli che si possa condividere con i bambini. Significa mettere radici, saper aspettare, vivere nel ritmo della natura e contribuire al futuro della Terra.
 InDeed la campagna per la natura di Embracing the World è una piattaforma on-line creata per sostenere chi desidera applicare, nella propria vita quotidiana, a livello individuale e/o comunitario, sei semplici suggerimenti pratici su come utilizzare le risorse della terra e su come interagire con la natura.

























sabato 7 marzo 2015

La scimmia che decise di digiunare

Una volta, una scimmia che era stanca della propria natura irrequieta, decise di dare una svolta alla sua vita. “Devo fare sadhana, delle pratiche spirituali!”


 Pensò. “Quello è l’unico modo per calmarmi e per elevarmi spiritualmente.” Decise così di fare un giorno di digiuno e di meditazione. Non è quello che fanno i grandi asceti? La scimmia immaginò che l’astensione dal cibo avrebbe deprivato il corpo di energia, e di conseguenza sarebbe stata più calma ed idonea per la contemplazione. Scelse il sabato come giorno di digiuno. Avendo formulato tale progetto cominciò a dondolare eccitata di ramo in ramo e di albero in albero come una furia scatenata.

Arrivò il sabato e la scimmia scese dall’albero su cui aveva dormito per sedersi per il giorno di digiuno e di meditazione. Si mise nella posizione del loto, chiuse gli occhi, e si perse subito in eroiche fantasie di digiuni e illuminazioni.

Al suo risveglio potè sentire chiaramente i morsi della fame nello stomaco e comprese che digiunare per un giorno sarebbe stato più difficile di quanto immaginato. “Come farò a resistere fino alla fine senza mangiare?” si domandò. 

L’istinto la spingeva ad arrampicarsi sull’albero per gustare i succulenti manghi che pendevano dai rami. Comunque si controllò. Dopo poco cominciò a pensare: “E se poi alla fine del giorno sarò così debole da essere incapace di arrampicarmi sull’albero per cogliere i mango?  Sarebbe una tragica perdita per il mondo delle scimmie se io morissi prematuramente! E’ nell’interesse di tutti che io continui le mie pratiche spirituali sul quel ramo con quell’enorme grappolo di mango.”

Avendo preso questa decisione, la scimmia lesta lesta si arrampicò sull’albero e sedette in un angolino, gli occhi puntati sui mango con impudico desiderio. Mentre contemplava i succulenti frutti la saliva iniziò a colare sulle sue pelose guancette. Ma quando comprese ciò che stava accadendo, la scimmia voltò drammaticamente il capo e chiuse gli occhi davanti alla tentazione.  Con gli occhi della mente, però, fece un banchetto con quella polpa carnosa.

Quando le altre scimmie la videro sull’albero furono profondamente colpite alla vista della loro sorella in meditazione. Pensarono: “Che forza da super scimmia deve avere per resistere alla tentazione di mangiare e scorazzare a destra e a manca. Ebbero solo qualche attimo di esitazione prima di fiondarsi sull’albero e cogliere i mango. La scimmia che stava ‘meditando’ sbirciava ansiosamente con gli occhi semichiusi, temendo che avrebbero spogliato completamente l’albero di tutti i suoi frutti. Grazie al cielo non lo fecero.

Non appena se ne furono andate, la scimmia riaprì gli occhi e pensò: “..e se avessero colto tutti i frutti? Non posso correre questo rischio. Chissà, potrei anche non avere più la forza per allungare il braccio per cogliere quei mango. Farei meglio a scegliere anch'io i frutti adesso, in modo da avere qualcosa di nutriente per rifarmi dopo il digiuno. Comunque non c’è nessuna regola che stabilisca che non si possa tenere il cibo vicino quando si digiuna, l’importante è non mangiare.”

Colpita dalla propria logica suadente la scimmia si avvicinò veloce ai mango penduli e ne colse un bel po’.
Sentendosi ora in qualche modo sollevata al pensiero che ci sarebbe stata una sontuosa cena che l’aspettava, chiuse gli occhi, inalando profondamente la fragranza tropicale dei mango. Poteva percepire la polpa carnosa dei tondi frutti che stava tenendo. Aprì gli occhi e con desiderio li guardò, ne osservò le bucce verdi striate di giallo e di rosso. Chi poteva immaginare che quella polpa racchiudesse sì tanti allettanti piaceri?

“Poi la scimmia si chiese. “ ..e se poi divento così fiacca da non avere nemmeno l’energia per sbucciarli e mettermeli in bocca? Potrei mettere i frutti in bocca adesso. Per digiuno si intende il non ingoiare il cibo. Non c’è niente di male nel tenere il cibo in bocca.” Così la scimmia sbucciò velocemente la frutta e se la mise in bocca.

Quando la saliva al sapore di mango cominciò ad aumentare, la ingoiò. Nel giro di pochissimo tempo incominciò a masticare il mango e non si fermò al primo boccone, ma continuò ancora e ancora. Nel mangiare le venne il barlume di aver rotto il digiuno, ma immediatamente giustificò il festino col pensiero: “ Ma che differenza fa se il mango sta dentro o fuori dallo stomaco?” 

Amma dice che è difficile superare le nostre vasana (le tendenze latenti) e controllare i propri sensi. Bisogna stare alla larga dalle situazioni che ci tentano ad indulgere in quelle vasana. Saremmo altrimenti come un alcolista che tenta di uscire dalla propria dipendenza con una bottiglia in mano. 

martedì 3 marzo 2015

Non permettere all'intelletto di eclissare il tuo cuore

Domanda: Sembra che i maestri spirituali attribuiscano più importanza al cuore che all'intelletto. Ma in realtà, non è l'intelletto ad essere più importante? Senza l’intelletto com’ è possibile raggiungere un qualsiasi obiettivo? 


 Amma: L'intelletto è necessario. Amma non direbbe mai che non ce n’è bisogno. Ma spesso l’intelletto nelle persone  non funziona quando c’è l’occasione di fare una buona azione. Si manifesta l'egoismo e non la discriminazione dell'intelletto. 

Il cuore e l'intelletto non sono due cose separate. Quando si ha un intelletto acuto, ci si apre automaticamente. E’ dall’espansività stessa che in modo naturale nascono lo spirito di innocenza, la capacità di conciliazione, l'umiltà e la cooperazione. La parola "cuore" sta ad indicare questa apertura. La parola stessa "cuore" trasmette di per sé una dolcezza lenitiva. Tuttavia, oggi assistiamo nelle persone solamente un intelletto qualunquista e non discriminante. Ciò che esattamente vediamo, non è l'intelletto, ma bensì l'ego. L'ego è la causa di tutte le sofferenze della vita. Come l'ego cresce, l'espansività della persona si contrae e scompare lo spirito di conciliazione. Non è possibile fare a meno di queste qualità, sia nella vita spirituale che nella vita mondana.

Permetti ad Amma di farti una domanda, figliolo. Supponiamo che tu stabilisca delle regole per la tua famiglia: "Mia moglie deve vivere così, dovrebbe parlare così, e comportarsi in questo modo, perché è in relazione con me." Pensi che regnerebbe la pace in casa se tu insistessi che lei debba vivere in base a delle regole? No. Prova ad immaginare di tornare a casa dall'ufficio senza rivolgere nemmeno una parola a tua moglie o ai tuoi figli per andare dritto in camera e continuare il tuo lavoro, continuando a comportarti come il funzionario che sei in ufficio. Sarebbe felice la tua famiglia? Se tu dicessi che tu sei semplicemente fatto così, lo accetterebbero? Ci sarebbe pace?

Se invece quando torni a casa saluti affettuosamente tua moglie, e trascorri del tempo con i tuoi figli e sei pronto a donare un po' di te stesso con imparzialità,  allora sarete tutti contenti. Quando si tollerano e si perdonano reciprocamente difetti e manchevolezze, in famiglia regna la pace e la felicità. Quando si gestiscono le manchevolezze del coniuge con grande delicatezza, è perché c’è amore per quella persona.  Quando la persona amata commette degli errori, la si ama comunque. Non si sta dando più importanza al cuore in questo caso? E’ possibile condividere insieme la vita perché percepite i vostri cuori come fossero uno.  E 'questo atteggiamento che Amma chiama "cuore".

Sarebbe pratico insistere con un elenco di regole di comportamento nei confronti dei figli? Si sottometterebbero a ciò che ci piace o non ci piace? Non reagirebbero con testardaggine? 

Grazie all'amore per i nostri figli, possiamo tollerare i loro errori e provvedere a crescerli bene. Così, anche in questo caso, è il cuore ad essere  più importante dell’intelletto, non è vero? Quando ciò avviene, godiamo della felicità per ogni momento trascorso con i nostri figli, e li rendiamo felici.

Solo se i cuori delle persone sono aperti gli uni verso gli altri è possibile sperimentare la felicità nella vita familiare. Se si permettesse all'intelletto di eclissare il ruolo del cuore, non ci sarebbe alcuna felicità. Possiamo usare l'intelletto al mercato o al lavoro, perché è quanto ci si aspetta da noi. Ma non funziona quando si sta in famiglia. Persino in ufficio è necessaria una buona dose di conciliazione e apertura di cuore. Se non fosse così, ci sarebbe solo discordia e infelicità.

Quando permettiamo al cuore di giocare un ruolo nella nostra vita, nasce in noi un atteggiamento di conciliazione, di flessibilità, di "dare e avere". Con la forza della discriminazione, nasceranno spontaneamente l'apertura e lo spirito di cooperazione e conciliazione.  Oggi l'intelletto delle persone rimane circoscritto esclusivamente nel proprio egocentrismo; il potere della discriminazione non si è ancora sviluppato. Questa è una grande carenza nella vita delle persone. E 'difficile che la società possa progredire senza cooperazione. Lo spirito di collaborazione porta alla pace.

Per far funzionare bene un apparecchio arrugginito bisogna mettere del grasso. Allo stesso modo l'umiltà e lo spirito di collaborazione sono essenziali per non ostacolare il progresso nella nostra vita. Però queste qualità nascono in noi solo quando permettiamo al nostro cuore di crescere. Ci sono situazioni in cui è necessario l'intelletto, ma dovremmo circoscriverlo solo in questi casi. In ogni altra situazione è al cuore che bisogna dare la priorità, non dobbiamo fallire in questo senso.  

Nel costruire una casa, più profonde sono le fondamenta e più elevato può essere l'edificio. Allo stesso modo, la nostra umiltà e la nostra grandezza di cuore costituiscono le fondamenta del nostro progreso. Quando si dà al cuore un posto di rilievo nella vita, l’umiltà e lo spirito di collaborazione crescono e le relazioni saranno positive e pacifiche.

L'obiettivo della spiritualità include anche l'apertura del cuore, perché solo chi ha un cuore grande può conoscere Dio. L'essenza del Sé va ben oltre la logica e l'intelletto. Non importa quanto zucchero abbiamo mangiato, non potremmo mai descriverne la dolcezza a chi non lo ha mai assaggiato. Le parole non possono descrivere un cielo infinito. Non si può misurare la fragranza di un fiore. La spiritualità va oltre le parole. E' un' esperienza. Non si può assaporarne la dolcezza della spiritualità senza andare oltre l'intelletto e arrivare al cuore.