Benvenuto nel Blog di Satsang Milano

"La preghiera di Amma è che l'amore porti sollievo nella vita di tutti e ci offre l'opportunità di condividere questo sogno ognuno secondo il proprio stile, secondo i propri mezzi e secondo le proprie aspirazioni. Embracing the World è un sogno che diventa realtà e con le nostre attività sosteniamo questo meraviglioso progetto. " - Amma

Insieme per la Natura

"Amma chiede a ogni abitante del pianeta di offrire il proprio contributo per riportare l'armonia nella NATURA" - Amma

In Armonia

Molte voci si fondono per creare un unico suono. Molti cuori focalizzati su un unico obiettivo: il nostro Sogno “EMBRACING THE WORLD"

Il Cammino della Pace

"Possa l'albero della nostra vita essere fermamente radicato nel terreno dell'amore. Fate che le buone azioni siano le foglie quell'albero. Possano le parole di gentilezza esserne i fiori. E la pace il suo frutto." – Amma

Il Nostro Sogno

"Che tutti, nel mondo, possano dormire senza paura almeno per una notte. Che almeno per un giorno ciascuno possa mangiare a sazietà. Che almeno per un giorno gli ospedali non debbano curare vittime della violenza. Che almeno per un giorno ciascuno possa aiutare il povero e il bisognoso con il servizio disinteressato. Che questo piccolo sogno si realizzi, questa è la preghiera di Amma." - Amma

venerdì 22 luglio 2011

Lo studio sull'elaborazione del segnale nel cervello

July 4, 2011 School of Biotechnology, Amritapuri
Gli studi per conto della Facoltà di Neuroscienze computazionali Amrita che il  Dr. Shyam Diwakar ha eseguito in collaborazione con l'Università di Pavia e i ricercatori della Università di Milano stanno indagando la modalità di elaborazione dei segnali nel cervello.

PLoS One, la rivista di fattore ad alto impatto ha recentemente pubblicato l’articolo che è stato fatto in collaborazione su Local field potential modeling predicts dense activation in cerebellar granule cells clusters under LTP and LTD control.

Nell’articolo, il Dr. Shyam di Amrita insieme alla D.ssa Paola Lombardo, il Dr. Sergio Solinas e il Professore Egidio D’Angelo dell'Università di Pavia e il Professore Giovanni Naldi dell'Università di Milano, espongono in modo accurato la modellazione dei segnali extracellulari visti ed elaborati dal cervello.

Ecco di seguito un emozionante resoconto del lavoro di ricerca nelle parole del Dr. Shyam.

Cosa c’è nel cervelletto che i ricercatori trovano così affascinante? Il cervello è pieno di intricati circuiti neuronali, ma i circuiti relativamente semplici, precisi e geometricamente squisiti del cervelletto sono particolarmente intriganti.


Quelli di noi che studiano il cervello, credono che il cervelletto regoli non solo il motore di controllo, ma anche funzioni cognitive di più alto livello.

La ripetizione di un particolare modello di pensiero ci permette di apprendere il modello e riprodurlo intuitivamente senza uno sforzo consapevole, proprio come si impara ad eseguire modelli di movimento senza conoscere in dettaglio i meccanismi di controllo del motore coinvolti.

Molte importanti funzioni cognitive, tra cui il linguaggio, l'intuizione e l’ispirazione, possono essere attribuite in questo modo alle capacità di apprendimento del cervelletto.



Ciò suggerisce la possibilità di un sottostante meccanismo comune sia motore di controllo nel dominio fisico e manipolazione della conoscenza del dominio mentale.

Le implicazioni della scoperta di questo meccanismo sarebbero profonde, toccando una proposizione fondamentale nella scienza che risalgono ai tempi di Descartes, che afferma che il nostro cervello fisico incarna la mente cosciente.

Il cervelletto perciò possiede la chiave di uno dei segreti più intimi della scienza e uno dei più grandi misteri del cervello.

Nel nostro studio, i baffi di un ratto anestetizzato sono stati stimolati con soffi d’aria mentre l’attività cerebellare veniva monitorata e ricostruita utilizzando simulazioni matematiche al computer.

Soffi di aria sono serviti come input o stimoli per generare modelli sensoriali nel cervello del ratto anestetizzato altrimenti silenzioso. Una risposta particolare è stata generata in alcuni neuroni consentendoci di studiare la funzione di tali neuroni. Siamo stati in grado di dimostrare che i singoli neuroni svolgono un ruolo diretto nell'apprendimento cerebellare.


L’apprendimento in funzione del cervelletto è non del tutto noto. Si è cercato di determinare il possibile meccanismo con cui questa parte del cervello modifica il comportamento basato sull'apprendimento. Il nostro studio ha dimostrato una possibile spiegazione con simulazioni al computer e convalide attraverso esperimenti reali.

Applicazioni future di questo studio potrebbero essere utili  nella bio crittografia, nella robotica e per l'analisi delle immagini del cervello. Inoltre, ulteriori ricerche cliniche possono produrre applicazioni per il  trattamento dell'epilessia e per le malattie di Parkinson e Alzheimer.

mercoledì 20 luglio 2011

I semi del pensiero

Un giorno un giovane aspirante spirituale andò a trovare un Guru per chiarire un dubbio. Aveva letto che senza controllare i pensieri non è possibile realizzare il Sé. Così chiese al Guru: “ E’ vero che un aspirante spirituale deve controllare i pensieri?”

ll Guru senza guardarlo si girò da un lato e prese un seme.  “Piantalo,” gli disse semplicemente. L’aspirante restò senza parole, ma dopo un attimo di riflessione decise di fare ciò che aveva chiesto il Guru.
Piantò il seme nell’orto e attese pazientemente. Dopo alcuni molti mesi comprese di non essere diventato più saggio sulla questione del controllo dei pensieri e così tornò dal Guru.

"Mi scusi reverendo! Un aspirante spirituale deve controllare i pensieri?” Il Guru lo guardò con attenzione, si girò e tirò fuori un altro seme!  Sospirando l’aspirante si alzò, andò in un altro campo e piantò il seme pensando: “Devo meditare. Ci deve essere un significato più profondo nella risposta del Guru che non colgo.”

Passò un mese e l’aspirante tornò dal Guru supplicando: “Ti prego Maestro, dimmi solo se è importante per un aspirante spirituale controllare il numero dei pensieri”. Il Guru sorrise e gli porse un nuovo seme. Il giovane bruciando d’indignazione pensò: “ Questa sarà l’ultima volta che lo faccio! Ma il dubbio a cui non aveva ancora ricevuto risposta continuava a tormentarlo.

Passarono i mesi e l’aspirante pensava: “Il Guru conosce la risposta, ma allora perché non me la dice?” Bussò nuovamente alla porta del Guru che vedendolo disse: “ Oh! Sei tornato." L’aspirante sorrise e con grande umiltà chiese: “ Ho ancora la stessa domanda, ma ti prego, non darmi più semi. Ti prego, illuminami con la saggezza delle tue parole."

"Vieni con me. Andiamo a fare una passeggiata. Dove hai piantato l’ultimo seme che ti ho dato?” L’aspirante condusse il Guru sul posto e attese esitante. C’era una tenera pianticella. “Tirala fuori!” chiese il Guru. Il giovane la sradicò senza difficoltà.

"Portami ora dove hai piantato il secondo seme che ti ho dato." Giunti sul posto videro una pianta alta poco più di un metro. Ancora una volta il Guru chiese che fosse sradicata. Il giovane faticò a tirarla fuori, ma con alcuni strattoni la pianta fu infine sradicata.

Poi portò il Guru dove aveva piantato il primo seme, che era diventato un albero con i rami.
"Riesci a sradicarlo?" chiese il Guru.
"Non penso proprio," disse l’aspirante.
"Perché no?", chiese il Guru.
"Perché è saldamente radicato nel terreno."
"Sì, hai ragione. I pensieri sono come i semi. Quando sono stati piantati da poco nella mente, con la sola volontà è possibile rimuoverli. Se passa un po’ di tempo, diventa più difficile toglierli dalla mente. Ci vuole forza per sradicarli.
Però quando un pensiero ha messo radici profonde è impossibile sradicarlo.” Il e Guru fece una pausa.


Poi continuò:"E’ la stessa cosa con i pensieri. Se non si controllano appena arrivano, poi è difficile sbarazzarsene. Dal pensiero nasce l’azione. Dal ripetersi delle azioni nascono le abitudini e le abitudini formano il carattere. Il carattere determina il nostro destino. Non lasciare che la tua mente sia terreno fertile per i pensieri e sforzati di controllare quanti ne possono entrare. " Om.

martedì 19 luglio 2011

Con la serenità si può sopravvivere alle situazioni

19 Jul '11)
10 – 13 July, Boston, USA Yatra 2011

Amma è arrivata a Boxborough, Massachusetts, dove ha tenuto un programma pubblico seguito da un ritiro al Royal Plaza Hotel e Centro Congressi di Marlborough.

In molti dicono ad Amma: "Amma, tanti  amici miei sono alcolisti, drogati o dipendenti dal fumo. Come faccio a controllarmi stando con loro? Ci sono molte cose da cui ci controlliamo. Non facciamo le cose che non ci piacciono. Siamo in grado di andare oltre a tante cose. Se ci si prova ce la si può certamente fare. Facciamo l’esempio di alcuni amici che vanno in gita. Si fermano al ristorante ed ordinano la pizza. Diciamo che uno di essi è allergico al glutine. Anche se cascasse il mondo non toccherà la pizza. Diciamo che uno di essi è intollerante al latte. Non mangerà la pizza anche se tutti gli altri lo fanno. Così, quando si pensa al pericolo inerente a una certa situazione, si è in grado di andare oltre. Con la serenità si può certamente sopravvivere a certe situazioni.  

Amma ha guidato una meditazione all’aperto nel verde lussureggiante della foresta che domina la zona per coloro che si erano radunati per vederla. Ha poi servito ida mangiare a tutti quelli che erano venuti a cantare i Bhajan al termine della giornata dell’ultimo ritiro negli Stati Uniti prima di concludere il suo  Nord America Yatra del 2011 a Toronto, in Canada, fra qualche giorno. 

Perché si accende la lampada?

La luce simboleggia la conoscenza e le tenebre l’ignoranza. Il Signore è “il principio della conoscenza” (Chaitanya) che è fonte di tutto il sapere. Perciò la luce è adorata come il Signore stesso.  


E’ consuetudine accendere la lampada sull’altare all’alba e al tramonto, ma in alcune case la si tiene accesa anche tutto il giorno. Tutte le funzioni di buon auspicio iniziano con l’accensione della lampada.  

Come la luce rimuove l’oscurità, la conoscenza rimuove l’ignoranza. Quando si accende la lampada ci si inchina al sapere. La conoscenza viene considerata come la forma più alta di ricchezza.  

L’olio o il ghee rappresentano le nostre vasana o tendenze negative e lo stoppino, l’ego. Quando si accende la conoscenza spirituale, le vasana lentamente bruciano e l’ego alla fine muore. La fiamma brucia sempre orientata verso l’alto. Allo stesso modo la conoscenza ci porta verso ideali più alti. 

lunedì 18 luglio 2011

PumPum

Un uomo stava facendo visita a un manicomio dove lavorava come dottore un suo caro amico. Il dottore lo portò in giro e gli mostrò i pazienti.

In una cella un uomo era seduto su una sedia, dondolandosi avanti e dietro mentre ripeteva contento il nome: "Pumpum, Pumpum, Pumpum...," in continuazione. 

Il visitatore disse al dottore: "Povero amico. Qual è il problema? Chi è Pumpum?"

Il dottore rispose: "Pumpum era la sua donna. Lo ha piantato e se n'è andata con un altro uomo, questa è la ragione per cui è divenuto pazzo".

Il visitatore sospirò e continuò a far visita agli altri pazienti. Quando giunsero a una cella, il visitatore fu sorpreso nel vedere un altro uomo seduto nella cella che batteva la testa contro il muro pronunciando lo stesso nome: "Pumpum, Pumpum, Pumpum..." 

Il visitatore chiese al dottore: "Cos'è questo? Pumpum ha a che vedere anche con quest'uomo?" 

Il dottore rispose: "Si, questo è l'uomo che Pumpum alla fine ha sposato". 

"Anche se i vostri desideri si realizzeranno, questo di per sé creerà una catena di problemi, a causa del vostro attaccamento a ciò che avete raggiunto. E avendo ottenuto l'oggetto del desiderio, la prossima mossa sarà di proteggerlo, e così il vostro senso di possessione continuerà a crescere. La mente diviene molto turbolenta, che riusciate a ottenere ciò che volete oppure no. Nella vostra lotta per salvaguardare ciò che avete raggiunto, perderete la pace della mente. Il vero problema, allora, è l'attaccamento, che è causato da una mente problematica. L'attaccamento è una malattia. Se una persona è troppo attaccata potrebbe anche uscire di senno.

Non potete rimanere attaccati a qualcosa nel mondo e allo stesso tempo vivere in pace, in quanto un eccessivo attaccamento a qualcosa crea troppa tensione nella mente, e ciò accelera il processo del pensiero e intensifica il caos della mente. La pressione che viene creata è tale che la mente diviene incontrollabile. Non sapete in quale direzione andare, e perdete ogni forma di chiarezza. La mente diviene come una foresta dopo un ciclone. Finora riuscivate, in qualche modo, a guardare le cose a distanza man mano che avvenivano nella vostra vita. Ma ora la pressione dell'attaccamento ha raggiunto l'apice, il fardello è divenuto troppo pesante, e non sapete cosa fare o come affrontare la situazione". 

Tradizioni, voti e rituali

Observance of customs, vows and rituals: Amma says


Gli Achara (il rispetto delle tradizioni) sono necessari per il  progresso di un aspirante spirituale (sadhak). Proprio come c'è un modo di comportarsi alla presenza di un poliziotto, c'è anche un modo di comportarsi al cospetto di un Guru, di un anziano, in un tempio o in un luogo sacro. La tradizione saprà infondere in un sadhak un senso di umiltà e obbedienza che farà bene alla sua vita spirituale."

"Gli Achara dovrebbero essere osservati fino all’ultimo istante della nostra vita. Persino colui che ha raggiunto la dimensione di non dualità ed è al di là di puro o impuro, o di cosa si fa o non si fa, non rinnegherà gli Achara sebbene nulla lo può influenzare. Le persone comuni non possono ascendere senza gli Achara. A Brahman non fa nessuna differenza se noi li osserviamo oppure no. Ma per crescere abbiamo bisogno di osservare gli Achara.

Nulla può influenzare colui che è arrivato lì. Il Dharma (giustizia) si indebolirà se l’Achara non viene onorato. Gli Achara aiutano la purezza mentale".

Rituali
"Quando tutto è pervaso da Dio, cosa non dovrebbe essere adorato?"

"Qualsiasi cosa stiate facendo, dovreste solo pensare a Dio. Questo è lo scopo dei rituali. I rituali contribuiscono a promuovere le buone abitudini e a portare ordine nella vita. Ciò nonostante poi dovremmo andare oltre i rituali; non dovremmo attaccarci ad essi fino al giorno della nostra morte.”

"I rituali e le cerimonie ci aiutano a pulire e a purificare la mente. Attraverso riti e altre osservanze religiose, la mente,  colma di ogni tipo di cattivo pensiero, diventerà buona e virtuosa. Quando si è acquisito ciò non bisogna smettere; procedete e trascendete anche quello. Se svilupperete attaccamento al buono e virtuoso, anche quello diventerà un’abitudine e  di conseguenza vasana."

"I rituali vedici e i mantra, che costituiscono una parte di questi, purificano l'atmosfera e danno beneficio all’umanità. Naturalmente fanno molto bene, ma non possono essere paragonati all’incommensurabile beneficio che l’umanità riceve da una persona che ha raggiunto la realizzazione. Non importa quanto siano importanti e preziosi i rituali, chi li pratica dovrebbe sforzarsi di andare sempre oltre per fare l’esperienza della Verità suprema interiore. Questo è il vero scopo della religione: rendersi conto che non c'è nessun Dio o Dea esistente separatamente dal nostro stesso Sé interiore. "



I voti 

"L'atmosfera sarà più inquinata in certi giorni come l'undicesimo giorno del mese lunare e il giorno di luna piena. È per sfuggire a questo inquinamento che si osservano i voti in quei giorni. Bisognerebbe dare importanza alla sadhana (pratiche spirituali) in questi giorni particolari perché in questi giorni la nostra mente può essere più concentrata.

Così come ci sono i pianeti all’esterno, ci sono dei pianeti sottili che circondano ogni organo del nostro corpo i cui movimenti sono simili ai movimenti dei pianeti intorno al sole. Si ha maggiore  concentrazione quando questi pianeti sottili raggiungono un determinato stato di vibrazione. Solo la frutta dovrebbe essere consumata in questi giorni particolari, perché grazie alla buccia viene meno colpita dall’inquinamento atmosferico.

L'effetto inquinante sarà maggiore su cereali e ortaggi. Inoltre,  in questi giorni bisognerebbe stare  in silenzio. Più si parla e più si respira l'aria atmosferica inquinata. Il controllo mentale aumenta quando si diminuisce il cibo e di conseguenza aumenta la concentrazione."

L'albero dei desideri

C’era una volta un uomo che aveva fatto tanta strada sotto il sole cocente, ed era molto stanco. Strada facendo non aveva trovato nemmeno un albero sotto cui riposare all’ombra, ma alla fine, da lontano, finalmente ne vide uno, un albero enorme, con tante belle foglie e che faceva tanta bella ombra...

Con un senso di sollievo lo raggiunse e vi si sedé sotto per riposare un poco. Quando si sentì un po’ più fresco, nella sua mente balenò un pensiero. “Sarebbe proprio bello se adesso qualcuno mi portasse un delizioso pranzetto!” Meraviglia delle meraviglie! Immediatamente apparsero di fronte a lui piatti di indicibili leccornie. Sorpreso, ma deliziato, l’uomo si pappò tutto con cuore felice. Il succulento pasto lo indusse a desiderare una goduriosa pennichella. Subito apparve un letto con un comodo materasso e soffici cuscini. Gratificato dalla vista ci si tuffò sopra. Nonostante ciò, però,  il lungo e faticoso viaggio che aveva affrontato a piedi per giorni e giorni si fece sentire e le gambe erano molto doloranti. Così pensò: “Sarebbe bello se un’apsara donzella celestiale, venisse a massaggiarmi un po’ le gambe!” nemmeno il tempo di pensarlo e la terza meraviglia si era già concretizzata! Una donzella celestiale dalla bellezza paradisiaca era apparsa e sorridendo iniziò a lavorare sulle sue gambe.

Mentre l’uomo stava godendo di ogni confort, per nessun motivo sorse nella sua mente vagabonda un ulteriore pensiero: “E se proprio adesso apparisse inaspettatamente una tigre affamata e mi assalisse per mangiarmi?” Nemmeno il tempo di finire di pensarlo che la donzella celestiale dalla bellezza paradisiaca scomparve e apparve una tigre affamata che si avventò su di lui e se lo mangiò.

L’uomo nel suo viaggio si era fermato a riposare sotto il kalpavriksha l’albero dei desideri citato nelle Sacre Scritture. In un certo senso, anche noi viviamo sotto il kalpavriksha, che nient’altro è se non la nostra mente. La mente ha il potere di appagare i nostri sankalpa (desideri, aspettative o immaginazioni)  in un modo o nell’altro, anche se non immediatamente, comunque nel tempo.

La forza, il potere, della mente umana sono stati chiaramente descritti e confermati dagli antichi rishi (veggenti) 

Anche le generazioni successive di mahatma e Guru hanno confermato l’importanza del potere della mente umana. Essi hanno anche sottolineato l’importanza della purificazione del pensiero.
I pensieri hanno una certa forza nella forma sottile. Quando si manifestano come karma, cioè attraverso l’azione, ne riconosciamo la forza. Karma, l’azione ci porta all’abitudine e le abitudini formano il nostro carattere. E il carattere determinerà il risultato finale. Il successo o il fallimento. In pratica, i pensieri sono il seme del nostro destino.

I pensieri ci dimostrano la loro forza in maniera molto diretta anche senza questi passaggi intermedi. Per comprenderlo basta osservare il proprio corpo. Se i pensieri sono negativi o sfavorevoli, o se la mente è piena di questo tipo di pensieri, diventa una mente disturbata e i risultati si riscontrano immediatamente nel corpo.

L’accellerazione dei battiti cardiaci, il respiro affannoso, mancanza d’appetito, pallore, un volto dall’espressione stravolta, labbra secche, brividi in tutto il corpo e lacrimazione degli occhi, e altri sintomi. I pensieri negativi interferiscono sulla circolazione sanguigna, compromettono la digestione e altre funzioni. Tutto ciò di conseguenza porta anche a uno stato di preoccupazione, di ansietà, dispiacere, paura e rabbia. Il grande maestro ayurvedico il Saggio Charaka afferma che lo stato di agitazione interferisce sulla digestione anche quando si segue una dieta idonea e strettamente regolata. 

D’altra parte i buoni pensieri portano beneficio al corpo in molti modi. Il battito cardiaco e la respirazione si fanno regolari, il volto si illumina, gli occhi brillano e il corpo si fa più forte. Perciò una mente che è sempre focalizzata su pensieri positivi può anche portare a una salute migliore.
Essenzialmente è questo che afferma il Saggio Vasishta nella sua opera Yogavasishta:

Quando la mente è pura con buoni pensieri,
tutto il corpo gode di buona salute, o Raghava!

Con i buoni o cattivi pensieri si può  creare la buona o la cattiva salute, ed è questo in breve l’essenza di questa citazione.
Grazie ai pensieri umani, buoni o cattivi, si determina anche la felicità o la miseria del mondo intero. Lo stato evoluto dell’intero mondo odierno è la conseguenza inconfutabile dei buoni pensieri del genere umano nell’insieme. Dal modo di ottenere il fuoco dell’uomo dell’età della pietra all’energia atomica di oggi, dal traino con i buoi ai viaggi spaziali, alla crescita scientifica, tutto ciò viene da pensieri umani sviluppati e raffinati. Le scienze della materia come pure le scienze sociali ed economiche non sono altro che espansioni della forza pensiero dell’uomo. 
Perciò, proprio come il mondo materiale trae beneficio dai meravigliosi risultati dei produttivi pensieri umani, l’universo sottile (non-materiale) otterrà dei risultati positivi dall’umano pensiero positivo .
I pensieri che nascono nelle mente umana, si diffondono ovunque come onde elettromagnetiche e restano sia dentro che attorno ai nostri corpi sottili, producendo anche negli altri risultati simili. 
Se si coltivano pensieri di odio, di vendetta, di rabbia e di dolore, questi produrranno effetti negativi prima di tutto su noi stessi e poi anche sugli altri. Al contrario se nella propria mente trovano dimora pensieri di amore, di cooperazione, di aiuto reciproco e carità, ne trarremo beneficio noi stessi e anche molti altri. 

Riconoscendo la forza speciale dei pensieri, gli antichi rishi hanno composto e tramandato alcune preghiere per il bene del mondo, come per esempio lokah samastah sukhino bhavantu Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici .
 
Amma ci dice, “Miei cari figli, come i fiori del Kalpavriksha, inondate il mondo con i vostri pensieri puri e di buon auspicio, con i vostri volti sorridenti e parole di nettare.

La moglie e la scimmia

Un giorno una donna sposata decise di prendere un cucciolo da tenere in casa. Ma il marito era contrario. Così quando il marito si dovette assentare per alcune commissioni, mentre lui era via, andò in un negozio dove vendevano dei cuccioli e acquistò una scimmietta. Non c'è bisogno di dirlo, quando il marito tornò a casa e trovò  la scimmia si arrabbiò moltissimo. 
"Che cosa mangerà quella?" chiese
"Cosa, se non lo stesso cibo che mangiamo noi?" rispose la donna. 
"E dove dormirà?" 
"Dove, se non nello stesso letto in cui dormiamo noi?" arrivò la risposta. 
"Ma non ci pensi al fetore?" 
"No, non ti preoccupare, se sono riuscita a sopportarlo io in tutti questi anni, sono sicura che anche questa povera bestiola ci riuscirà!" 

Di solito l'amore che esiste in una coppia di sposi è soltanto superficiale. Se uno dice: "Si", l'altro farà in modo da dire: "No".
Figli Miei, sia il marito che la moglie dovrebbero imparare a rispettare i sentimenti dell'altro. Imparate ad ascoltare i problemi reciproci con amore e interesse. Quando ascoltate il vostro compagno, questi sarà in grado di sentire se siete davvero interessati e se sinceramente volete essere d'aiuto. Il vostro compagno dovrebbe sentire che vi prendete cura di lui, che avete rispetto e stima. Ci dovrebbe essere accettazione completa dell'altro, senza riserve. 

lunedì 11 luglio 2011

La mente ha bisogno di manutenzione

Amma è venuta a Washington DC, la capitale e il fulcro politico degli Stati Uniti d’America.

Ha tenuto per oltre due giorni i programmi presso lo l'Hyatt Hotel e Centro Congressi dove sono venuti in migliaia per ricevere il suo abbraccio.
In molti sono venuti per apprezzare i canti di Amma e sono rimasti toccati nel profondo dall'abbraccio e dall’esperienza di pace e serenità che si provano in sua presenza. La sala era gremita al massimo per l’Atma Puja guidata da Amma l’ultima sera, alla quale è seguito il discorso in cui detto:
"Una casa o un'automobile hanno sempre bisogno di manutenzione; solo così le possiamo utilizzare correttamente. La mente è la nostra attrezzatura interiore più preziosa. Non merita una manutenzione costante? Solo se è ben tenuta la possiamo usare ogni volta che ne abbiamo bisogno. Come si fa a conservare bene la mente? Dovremmo osservare sempre i nostri pensieri e le nostre aspettative. Se facciamo questo saremo in grado di nutrire i buoni pensieri e di respingere quelli negativi. La maggior parte delle case sono dotate di allarmi antincendio; quando si alza il livello di temperatura scatta l’allarme e arrivano i pompieri che faranno del loro meglio per salvare le persone. La consapevolezza è l'allarme antincendio della mente. Al momento abbiamo il sapere, ma non abbiamo la consapevolezza. Dovremmo portare la consapevolezza nelle nostre menti."

giovedì 7 luglio 2011

Tutto si svela ad una mente calma

“Il cibo e il sonno sono essenziali per il corpo, così come una sana dieta di pensiero positivo è necessaria per la mente.
Se il cervello ordina ai piedi di smettere di camminare, i piedi si fermano; se chiede alle mani di smettere di applaudire, le mani smettono. Se chiedessimo in modo simile alla mente di fermarsi, questa lo farebbe? Dovremmo essere in grado di fermare il flusso dei pensieri nella mente - questa è meditazione. Non proviamo a fermare la mente. Tutto si svela a una mente calma. Questa concentrazione è necessaria per dipingere un quadro che ispiri l'osservatore, per scrivere una poesia toccante, per aiutare uno studente a concentrarsi sugli studi per un esame, per aiutare lo scienziato a ponderare i misteri dell’universo. “ dal discorso di Amma a Chicago, martedì 5 luglio

perché non ci entra nel cervello...


"Le buone azioni portano buoni risultati e le cattive azioni portano cattivi risultati. Anche se lo capiamo, perché continuiamo a fare errori?"

Amma: “Quando tocchiamo il fuoco ci scottiamo e questo ci insegna di non rifarlo. Anche se sappiamo che le cattive azioni portano cattivi risultati, questa lezione non viene assimilata e continuiamo a fare cattive azioni. Il motivo per cui non entra nel nostro cervello è il lasso di tempo che intercorre tra l’azione e il risultato. Il lasso di tempo tra il toccare il fuoco e lo scottarsi è immediato - così è facile collegare l'azione al risultato. Ma il corso del karma va al di là della comprensione della mente. Ecco perché la consapevolezza della rettitudine che è il principio che ci insegna il karma non ci entra nel cervello.”