giovedì 8 gennaio 2015

Impariamo a controllare la rabbia

Nella vita è molto importante imparare a controllare la propria rabbia. La rabbia è un’arma a doppio taglio, chi colpisce resta ferito insieme alla vittima. Quando si prova rabbia nei confronti di qualcuno, la nostra mente ne resta subito disturbata e diventa irrequieta. La mente non ci permette di starcene seduti, in piedi o di dormire in pace. Il sangue si scalda e siamo facili vittime di innumerevoli malattie. Purtroppo nella foga della rabbia non ci si rende conto di quanto ci succede.

Ci pensiamo due volte prima di guardare o di sorridere a una persona. Quando si sorride a qualcuno si può dare l’impressione di conoscere quella persona. Se poi quella persona se ne approfittasse e ci chiedesse un aiuto economico o qualcosa di simile? Pensandola in questo modo molti non sono inclini a sorridere agli altri. Però poi nei confronti della rabbia non si adottano le stesse precauzioni. Gettiamo le precauzioni al vento ed esplodiamo di rabbia.

Alcuni sostengono che la rabbia faccia parte della propria natura e di conseguenza non controllabile. Ma non è così. In determinate situazioni sappiamo controllarci. Per esempio non reagiremmo mai con rabbia al nostro capo. Questo perché sappiamo che ne subiremmo le conseguenze. Il datore di lavoro ci potrebbe trasferire o bloccare un’eventuale promozione. Oppure ci potrebbe persino licenziare. Quindi, in queste situazioni, facciamo del nostro meglio per controllare la nostra rabbia.
Ma di solito non moderiamo la nostra rabbia nei confronti dei subordinati. In realtà è qui che dovremmo porci dei limiti. Questo succede perché non possono rivalersi contro di noi; dipendono da noi. Pur non manifestando una reazione esteriore, interiormente si disperano. Le vibrazioni di infelicità nascoste nei loro cuori influiranno negativamente su di noi come una maledizione. Non sarà per niente facile alleggerirsi dalle conseguenze. Alcuni non otterranno mai buoni voti agli esami malgrado abbiano studiato molto. Altri non otterranno mai una buona posizione di lavoro, malgrado facciano molti colloqui. Forse si è ferito i sentimenti di qualcuno in qualche occasione. Di conseguenza il loro dolore si erge come una barriera che si frappone tra il flusso della grazia divina e noi.

Ciò non significa che non si debba rimproverare qualcuno quando la situazione lo richiede. Quando si notano degli errori è necessario correggerli. A volte anche la severità potrebbe essere necessaria. Però bisogna essere capaci di indossare la rabbia come una maschera, interiormente indisturbati. Inoltre la rabbia non dovrebbe mai essere diretta nei confronti dell’individuo, ma  nei confronti della sua condotta impropria. Non bisogna arrabbiarsi inutilmente, o più di quanto necessario. Bisogna fare particolare attenzione a non ferire il cuore di nessuno.

A questo proposito Amma si ricorda di una storia.
  
Un giullare aveva raccontato una storiella alla corte del re, ricca di arguto umorismo. Ma il re, che non aveva seguito attentamente la trama della storia, erroneamente pensò che il giullare si fosse preso gioco di lui, si arrabbiò e gli diede un sonoro ceffone. Il giullare si contorse con dolore e rabbia. Ma era stato il re a schiaffeggiarlo, come avrebbe potuto dire anche una sola parola? Così si voltò e schiaffeggiò il cortigiano in piedi accanto a lui. Il cortigiano chiese sorpreso: "Perché l'hai fatto? Non ti ho fatto nulla. Perché mi hai dato uno schiaffo? "
"E allora?" si giustificò il giullare, "Passalo a chi ti stà accanto. Dopo tutto, la vita è un grande ruota. La ruota della vita gira e ad ognuno torna ciò che gli spetta! "

Se invece di guardare al risultato delle azioni degli altri, il giullare avesse pensato di aver ricevuto il frutto delle proprie azioni, gli sarebbe stato più facile perdonare la trasgressione del re. Invece facendo del male ad altri non ha fatto altro che accrescere il peccato. Bisogna sempre ricordare che la rabbia è il seme dell'albero del peccato. Se un pazzo ci copre di insulti è facile perdonarlo. E' facile perdonare anche gli errori di un bambino, perché sappiamo che sono frutto dell’ignoranza. Molto spesso, la rabbia nasce dal nostro orgoglio. Dovremmo essere capaci di riconoscerlo. Per avere successo nella vita è importante liberarsi dalla rabbia.
By Mata Amritanandamayi