9 Aprile 2012
Scuola di Biotecnologia, Amritapuri
Grazie all’unione e alla condivisione delle esperienze si apriranno nuovi orizzonti del sapere nelle più alte sfere della scienza e della tecnologia a chi è assetato di conoscenza, in India e in altre parti del mondo—soprattutto a studenti, docenti e ricercatori.
Scuola di Biotecnologia, Amritapuri
Grazie all’unione e alla condivisione delle esperienze si apriranno nuovi orizzonti del sapere nelle più alte sfere della scienza e della tecnologia a chi è assetato di conoscenza, in India e in altre parti del mondo—soprattutto a studenti, docenti e ricercatori.
- Chancellor Amma
Gruppi di ricerca provenienti dall’India e dall’Italia si uniranno per lavorare in un progetto finanziato dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Governo Indiano.
Le università italiane tra cui l'Università di Milano, l’Università di Pavia e l’Istituto Italiano di Tecnologia si uniranno ad Amrita per analizzare un approccio ispirato al cervelletto per la classificazione di modelli nei robot.
“I recenti successi nel machine learning e nella robotica hanno ampliato le applicazioni robotiche. Ciononostante, sia la robotica che il machine learning hanno ancora una lunga strada da percorrere fino all’applicazione di metodi di bio-ispirazione, " ha spiegato il Dr. Shyam Diwakar, il ricercatore a capo del progetto da parte di Amrita.
Tutte le iniziative di ricerca condotte dal Dr. Shyam si svolgeranno presso il Laboratorio per le Neuroscienze Computazionali di Amrita.
Spiegando l'obiettivo del progetto, ha detto: "Decenni di ricerca sulla struttura e sulla funzione del cervelletto, hanno portato a una certa comprensione su come avviene l’apprendimento. Ci sono molte teorie sui segnali ai quali risponde il cervelletto e su come lavori in concerto con altre parti del sistema nervoso centrale. I modelli computazionali basati sul cervelletto e realizzati con questa conoscenza vengono adottati per il controllo di dinamiche robotiche. Tale ricerca è in fase embrionale in tutto il mondo."
Elaborando ulteriormente, ha aggiunto, "In questa joint venture, svilupperemo un algoritmo di riconoscimento ispirato al modello cerebellare per la classificazione dei dati della robotica. Si indagheranno le dinamiche temporali e spaziali dei modelli di rete cerebellari in grado di predire le trasformazioni degli input-output cerebellari grazie all’analisi delle proprietà matematiche e computazionali della rete."
"Il ruolo del cervelletto nel movimento e nell’articolazione è noto da tempo. Gli algoritmi del controllo motorio articolare cerebellare esistono da oltre 35 anni, anche se tali metodi non riproducono fedelmente l'architettura cerebellare ", ha inoltre aggiunto.
"Ci si avvarrà di modelli biofisici delle reti neurali per superare i problemi di riconoscimento e navigazione nei robot mobili e realizzare algoritmi applicabili alla chirurgia o alla mitigazione nelle catastrofi. Questo progetto si fonderà su basi biologiche per la progettazione e la funzione di un classificatore di modello da utilizzarsi nelle articolazioni robotiche ", ha sottolineato.
Il progetto consentirà non solo il passaggio di tecnologia tra i due paesi, ma favorirà anche la mobilità dei ricercatori; saranno consentite un massimo di due visite all’anno da entrambe le parti.
Il Prof. Egidio D'Angelo, esperto di fama mondiale di fisiologia cerebellare dell'Università di Pavia, farà anche parte del team.
Il progetto dovrebbe essere completato entro il 2015.