To Feel Peace, Attain Self-Realization By: Sri Mata Amritanandamayi
on Feb 01, 2014
La percezione "Io sono il corpo " è errata. Ciò che dà vita al corpo è la coscienza, che è la nostra vera essenza. Per esempio, fino a quando qualcuno di nome Pietro è vivo, vedendolo camminare per strada la gente dirà: "Ecco Pietro". Direbbero la stessa cosa nel vedere il corpo senza vita di Pietro, mentre lo stanno portando al cimitero? No. Direbbero: "Ecco il cadavere di Pietro." Perché? Perché la coscienza interiore, che aveva animato il corpo, non è più manifesta dentro quel corpo.
Purtroppo fondiamo la nostra esistenza sulla bugia "Io sono il corpo". Di conseguenza costruiamo la nostra vita e il nostro stile di vita basandoci su questa bugia. Così, nel corso di questa serie di bugie, dimentichiamo completamente la nostra vera natura. Se il punto di partenza è sbagliato, indipendentemente dalle fasi successive non riusciremo mai a raggiungere il nostro obiettivo. La bugia "Io sono il corpo " ci ha indotti a dimenticare completamente la verità "Io sono l'Atma." Non possiamo dire dove e quando sia cominciata questa concatenazione d’ignoranza, che quando realizzeremo Dio.
Amma si ricorda di una storia. Una volta, il pretendente di una potenziale sposa le andò a far visita. Il padre della ragazza era enormemente ricco e il ragazzo sentendosi po' nervoso, pensò di portarsi un amico come supporto morale. Dopo aver visto la ragazza e bevuto un caffè con il padre, i due cominciarono a parlare. "Come vanno gli affari ?" Si informò il padre.
Con tutta umiltà il giovane corteggiatore rispose: " Oh, ho una piccola impresa. Procede senza troppi problemi".
L'amico che doveva rafforzare la sua fiducia, intervenne: "Che dici? Signore, al momento lui è proprietario di 27 negozi e ne sta per aprire tanti altri in altre zone. Parla così solo perché è molto umile."
Il padre della ragazza proseguì: "Dove abiti?"
Il corteggiatore rispose: "Ho una casetta di proprietà."
L'amico intervenne: "Signore, una volta ancora è la sua umiltà a parlare. Vive nella più grande casa della città. Ed è in procinto di costruirne altre due o tre."
Parlando di automobili, il padre della sposa domandò: "Che tipo di auto hai?"
Il corteggiatore rispose: "Una piccola auto che uso solo in caso di emergenza."
Il suo compagno intervenne nuovamente: "Signore, al momento possiede tre auto. Inoltre sta per comprarne altre tre - tutti modelli stranieri!"
All’improvviso al pretendente venne da tossire e il padre della sposa domandò: ”Che c’è ragazzo? Sei raffreddato?”
Il corteggiatore rispose: "Oh, è da un paio di giorni che sono un po’ sottotono."
L'amico disse: " Un po' sottotono? Cosa stai dicendo? Signore, ha la tubercolosi!"
Come potete immaginare il colloquio per il matrimonio si concluse qui. Questo è il tipo di problema con cui ci dobbiamo misurare. Viviamo nella bugia.
I rishi paragonano la vita ad una bolla di sapone. In realtà, non è la vita, ma il nostro ego, la nostra identificazione alla sensazione dell’ 'Io ', che dovrebbe essere paragonato ad una bolla. Non dobbiamo permettere che questa nascita umana, arrivataci dopo aver aspettato all'infinito, venga sprecata – che svanisca, proprio come una bolla di sapone. Nel corso della nostra vita, dovremmo fare tutte le nostre azioni come parte della nostra preparazione a una morte serena. La nascita e la morte sono benedizioni che ci vengono concesse dal Paramatma.
In questa vita, non bisognerebbe mai fare un passo falso. La nascita e la morte vanno al di là della nostra consapevolezza. Dunque, durante questa nostra breve vita, in momenti di consapevolezza, dovremmo cercare di fare buone azioni. L'equivoco attuale è sariram satyam atma mithya - "Il corpo è la verità, il Sé è un'illusione." Abbiamo dimenticato l'Atma. L'Atma, la verità, non dovrebbe essere mai dimenticata. Per non dimenticare, è necessaria la consapevolezza spirituale.
on Feb 01, 2014
La percezione "Io sono il corpo " è errata. Ciò che dà vita al corpo è la coscienza, che è la nostra vera essenza. Per esempio, fino a quando qualcuno di nome Pietro è vivo, vedendolo camminare per strada la gente dirà: "Ecco Pietro". Direbbero la stessa cosa nel vedere il corpo senza vita di Pietro, mentre lo stanno portando al cimitero? No. Direbbero: "Ecco il cadavere di Pietro." Perché? Perché la coscienza interiore, che aveva animato il corpo, non è più manifesta dentro quel corpo.
Purtroppo fondiamo la nostra esistenza sulla bugia "Io sono il corpo". Di conseguenza costruiamo la nostra vita e il nostro stile di vita basandoci su questa bugia. Così, nel corso di questa serie di bugie, dimentichiamo completamente la nostra vera natura. Se il punto di partenza è sbagliato, indipendentemente dalle fasi successive non riusciremo mai a raggiungere il nostro obiettivo. La bugia "Io sono il corpo " ci ha indotti a dimenticare completamente la verità "Io sono l'Atma." Non possiamo dire dove e quando sia cominciata questa concatenazione d’ignoranza, che quando realizzeremo Dio.
Amma si ricorda di una storia. Una volta, il pretendente di una potenziale sposa le andò a far visita. Il padre della ragazza era enormemente ricco e il ragazzo sentendosi po' nervoso, pensò di portarsi un amico come supporto morale. Dopo aver visto la ragazza e bevuto un caffè con il padre, i due cominciarono a parlare. "Come vanno gli affari ?" Si informò il padre.
Con tutta umiltà il giovane corteggiatore rispose: " Oh, ho una piccola impresa. Procede senza troppi problemi".
L'amico che doveva rafforzare la sua fiducia, intervenne: "Che dici? Signore, al momento lui è proprietario di 27 negozi e ne sta per aprire tanti altri in altre zone. Parla così solo perché è molto umile."
Il padre della ragazza proseguì: "Dove abiti?"
Il corteggiatore rispose: "Ho una casetta di proprietà."
L'amico intervenne: "Signore, una volta ancora è la sua umiltà a parlare. Vive nella più grande casa della città. Ed è in procinto di costruirne altre due o tre."
Parlando di automobili, il padre della sposa domandò: "Che tipo di auto hai?"
Il corteggiatore rispose: "Una piccola auto che uso solo in caso di emergenza."
Il suo compagno intervenne nuovamente: "Signore, al momento possiede tre auto. Inoltre sta per comprarne altre tre - tutti modelli stranieri!"
All’improvviso al pretendente venne da tossire e il padre della sposa domandò: ”Che c’è ragazzo? Sei raffreddato?”
Il corteggiatore rispose: "Oh, è da un paio di giorni che sono un po’ sottotono."
L'amico disse: " Un po' sottotono? Cosa stai dicendo? Signore, ha la tubercolosi!"
Come potete immaginare il colloquio per il matrimonio si concluse qui. Questo è il tipo di problema con cui ci dobbiamo misurare. Viviamo nella bugia.
I rishi paragonano la vita ad una bolla di sapone. In realtà, non è la vita, ma il nostro ego, la nostra identificazione alla sensazione dell’ 'Io ', che dovrebbe essere paragonato ad una bolla. Non dobbiamo permettere che questa nascita umana, arrivataci dopo aver aspettato all'infinito, venga sprecata – che svanisca, proprio come una bolla di sapone. Nel corso della nostra vita, dovremmo fare tutte le nostre azioni come parte della nostra preparazione a una morte serena. La nascita e la morte sono benedizioni che ci vengono concesse dal Paramatma.
In questa vita, non bisognerebbe mai fare un passo falso. La nascita e la morte vanno al di là della nostra consapevolezza. Dunque, durante questa nostra breve vita, in momenti di consapevolezza, dovremmo cercare di fare buone azioni. L'equivoco attuale è sariram satyam atma mithya - "Il corpo è la verità, il Sé è un'illusione." Abbiamo dimenticato l'Atma. L'Atma, la verità, non dovrebbe essere mai dimenticata. Per non dimenticare, è necessaria la consapevolezza spirituale.