lunedì 14 maggio 2012

La Tecnica IAM insegnata ai detenuti di Udine

IAM Technique taught to prisoners in Udine (13 May  '12)
Udine, 5 aprile 2012
Si sono svolti corsi di Integrated Amrita Meditation Technique (Tecnica IAM) per i detenuti che stanno scontando la pena presso la Casa Circondariale di Udine, un penitenziario maschile del Friuli Venezia Giulia, Italia. Hanno volontariamente partecipato alle sessioni un totale di 14 detenuti di età compresa tra 30 e 60 anni.

"All'inizio erano molto scettici su quanto dicevamo del potere della IAM per rilassare la mente e su altre tecniche positive. Invece alla fine del corso erano sorpresi e hanno ammesso di aver effettivamente provato pace e relax”, ha detto Marina Ghezzi, uno degli istruttori.

Tiziano Pilosio, uno dei volontari che hanno contribuito a coordinare i corsi, ha detto:  "Quando siamo entrati in istituto, non mi sentivo a mio agio. Per arrivare alla stanza dove si tenevano i corsi, siamo dovuti passare attraverso una serie di porte di sicurezza e poi attraverso un lungo corridoio. L'ambiente sembrava ostile. Però  appena il corso è iniziato il disagio è svanito lasciando il posto a sensazioni più piacevoli. Ho anche sentito un’atmosfera di pace e serenità. "

Tiziano dice di essersi commosso profondamente per le numerose domande che i detenuti hanno rivolto agli istruttori sugli effetti positivi della meditazione. 

Un detenuto ha detto: "Questo tipo di insegnamento lo si dovrebbe imparare da bambini. Se avessi appreso questa tecnica da bambino non sarei finito qui. "

Un altro detenuto ha detto: "Sono stato dipendente dalla droga per  20 anni. Oggi ho scoperto il piacere della meditazione e del rilassamento. Penso che d'ora in poi divento dipendente della meditazione. ".

"Sono stato anche colpito dal fatto che due detenuti che avevano partecipato al primo corso hanno chiesto di essere ammessi anche a quello del pomeriggio," ha detto Tiziano.

Ghezzi è stata colpita dal genuino interesse dimostrato dai detenuti e dal dialogo che si è sviluppato durante il corso. Ha detto, "Il messaggio insito della tecnica ha innescato sincere e profonde riflessioni sulle motivazioni che ci spingono ad agire nella vita. Si è parlato apertamente e senza esitazioni sui motivi che spingono gli esseri umani a commettere azioni dannose verso se stessi e gli altri. Sono stati toccati temi importanti, come ad esempio la necessità di mettersi in mostra, di apparire, di avere molti soldi, di vendicarsi, ecc . Gli argomenti trattati hanno naturalmente portato i partecipanti a riconoscere che né denaro, né auto o qualsiasi altra cosa può dare agli esseri umani la vera pace e felicità. Eravamo tutti d'accordo che è possibile trovare la vera felicità dentro di noi. La condivisione di questa convinzione ha contribuito a creare armonia durante il corso e ha fornito la base per apprendere e poi praticare la tecnica. "

Alla fine del corso alcuni detenuti hanno espresso il desiderio di approfondire la conoscenza degli insegnamenti ricevuti e così i volontari hanno donato alla biblioteca del carcere alcuni libri sull’argomento.

Sono in programma dei corsi futuri per i detenuti e anche per il personale del carcere.