lunedì 18 luglio 2011

L'albero dei desideri

C’era una volta un uomo che aveva fatto tanta strada sotto il sole cocente, ed era molto stanco. Strada facendo non aveva trovato nemmeno un albero sotto cui riposare all’ombra, ma alla fine, da lontano, finalmente ne vide uno, un albero enorme, con tante belle foglie e che faceva tanta bella ombra...

Con un senso di sollievo lo raggiunse e vi si sedé sotto per riposare un poco. Quando si sentì un po’ più fresco, nella sua mente balenò un pensiero. “Sarebbe proprio bello se adesso qualcuno mi portasse un delizioso pranzetto!” Meraviglia delle meraviglie! Immediatamente apparsero di fronte a lui piatti di indicibili leccornie. Sorpreso, ma deliziato, l’uomo si pappò tutto con cuore felice. Il succulento pasto lo indusse a desiderare una goduriosa pennichella. Subito apparve un letto con un comodo materasso e soffici cuscini. Gratificato dalla vista ci si tuffò sopra. Nonostante ciò, però,  il lungo e faticoso viaggio che aveva affrontato a piedi per giorni e giorni si fece sentire e le gambe erano molto doloranti. Così pensò: “Sarebbe bello se un’apsara donzella celestiale, venisse a massaggiarmi un po’ le gambe!” nemmeno il tempo di pensarlo e la terza meraviglia si era già concretizzata! Una donzella celestiale dalla bellezza paradisiaca era apparsa e sorridendo iniziò a lavorare sulle sue gambe.

Mentre l’uomo stava godendo di ogni confort, per nessun motivo sorse nella sua mente vagabonda un ulteriore pensiero: “E se proprio adesso apparisse inaspettatamente una tigre affamata e mi assalisse per mangiarmi?” Nemmeno il tempo di finire di pensarlo che la donzella celestiale dalla bellezza paradisiaca scomparve e apparve una tigre affamata che si avventò su di lui e se lo mangiò.

L’uomo nel suo viaggio si era fermato a riposare sotto il kalpavriksha l’albero dei desideri citato nelle Sacre Scritture. In un certo senso, anche noi viviamo sotto il kalpavriksha, che nient’altro è se non la nostra mente. La mente ha il potere di appagare i nostri sankalpa (desideri, aspettative o immaginazioni)  in un modo o nell’altro, anche se non immediatamente, comunque nel tempo.

La forza, il potere, della mente umana sono stati chiaramente descritti e confermati dagli antichi rishi (veggenti) 

Anche le generazioni successive di mahatma e Guru hanno confermato l’importanza del potere della mente umana. Essi hanno anche sottolineato l’importanza della purificazione del pensiero.
I pensieri hanno una certa forza nella forma sottile. Quando si manifestano come karma, cioè attraverso l’azione, ne riconosciamo la forza. Karma, l’azione ci porta all’abitudine e le abitudini formano il nostro carattere. E il carattere determinerà il risultato finale. Il successo o il fallimento. In pratica, i pensieri sono il seme del nostro destino.

I pensieri ci dimostrano la loro forza in maniera molto diretta anche senza questi passaggi intermedi. Per comprenderlo basta osservare il proprio corpo. Se i pensieri sono negativi o sfavorevoli, o se la mente è piena di questo tipo di pensieri, diventa una mente disturbata e i risultati si riscontrano immediatamente nel corpo.

L’accellerazione dei battiti cardiaci, il respiro affannoso, mancanza d’appetito, pallore, un volto dall’espressione stravolta, labbra secche, brividi in tutto il corpo e lacrimazione degli occhi, e altri sintomi. I pensieri negativi interferiscono sulla circolazione sanguigna, compromettono la digestione e altre funzioni. Tutto ciò di conseguenza porta anche a uno stato di preoccupazione, di ansietà, dispiacere, paura e rabbia. Il grande maestro ayurvedico il Saggio Charaka afferma che lo stato di agitazione interferisce sulla digestione anche quando si segue una dieta idonea e strettamente regolata. 

D’altra parte i buoni pensieri portano beneficio al corpo in molti modi. Il battito cardiaco e la respirazione si fanno regolari, il volto si illumina, gli occhi brillano e il corpo si fa più forte. Perciò una mente che è sempre focalizzata su pensieri positivi può anche portare a una salute migliore.
Essenzialmente è questo che afferma il Saggio Vasishta nella sua opera Yogavasishta:

Quando la mente è pura con buoni pensieri,
tutto il corpo gode di buona salute, o Raghava!

Con i buoni o cattivi pensieri si può  creare la buona o la cattiva salute, ed è questo in breve l’essenza di questa citazione.
Grazie ai pensieri umani, buoni o cattivi, si determina anche la felicità o la miseria del mondo intero. Lo stato evoluto dell’intero mondo odierno è la conseguenza inconfutabile dei buoni pensieri del genere umano nell’insieme. Dal modo di ottenere il fuoco dell’uomo dell’età della pietra all’energia atomica di oggi, dal traino con i buoi ai viaggi spaziali, alla crescita scientifica, tutto ciò viene da pensieri umani sviluppati e raffinati. Le scienze della materia come pure le scienze sociali ed economiche non sono altro che espansioni della forza pensiero dell’uomo. 
Perciò, proprio come il mondo materiale trae beneficio dai meravigliosi risultati dei produttivi pensieri umani, l’universo sottile (non-materiale) otterrà dei risultati positivi dall’umano pensiero positivo .
I pensieri che nascono nelle mente umana, si diffondono ovunque come onde elettromagnetiche e restano sia dentro che attorno ai nostri corpi sottili, producendo anche negli altri risultati simili. 
Se si coltivano pensieri di odio, di vendetta, di rabbia e di dolore, questi produrranno effetti negativi prima di tutto su noi stessi e poi anche sugli altri. Al contrario se nella propria mente trovano dimora pensieri di amore, di cooperazione, di aiuto reciproco e carità, ne trarremo beneficio noi stessi e anche molti altri. 

Riconoscendo la forza speciale dei pensieri, gli antichi rishi hanno composto e tramandato alcune preghiere per il bene del mondo, come per esempio lokah samastah sukhino bhavantu Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici .
 
Amma ci dice, “Miei cari figli, come i fiori del Kalpavriksha, inondate il mondo con i vostri pensieri puri e di buon auspicio, con i vostri volti sorridenti e parole di nettare.

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